Donne con bambino, Laurino inizi del 900
Zadalampe- terra che non c'è
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ragazzi del 99


Aprile 2009

 



Foto della famiglia Gregorio
Donne con bambino

L'eleganza contadina agli inizi del 900 è questa: la gonna con discreti motivi geometrici o fiorati, il corpetto abellito da orli e decori, ma soprattutto il grande fazzoletto sciolto e gentilmente tenuto poggiato sull'avambraccio. Lo scialle è un sostituto festivo del maccaturo e qui le donne hanno tirato fuori i loro pezzi migliori e senza dubbio di manifattura locale.
Spicca, tra l'altro, anche un vistoso anello alla mano della donna di sinistra, ma difficilmente identificabile.

Risalta, a questo proposito, l'abito dell'anziana, decisamente più austero e castigato.
Il ragazzetto ha un suo jabot semplice. La cravatta è di là da venire...
Il ragazzo è Angelo Gregorio, padre del sacerdote Don Mario.

da sinistra a destra:
Elena Gregorio (1880-1960)
'vava Carmena" (1850-1920)
Angelo Gregorio (1909-1995)
Angela o Angelina Gregorio (1896-1992)

 

Per ulteriore chiarimento sulle persone e sulle vicende della loro vita, pubblichiamo una nota di Silvio Vecchio che ringraziamo per aver fornito anche la foto:

"Vava Carmena" l' anziana del gruppo, morta prima degli anni venti, sposò mio trisavolo più vecchio di lei di circa vent'anni.
Lui era anche claudicante da qui il soprannome "Angelo 'o zuoppo". Il matrimonio era stato certamente combinato e forse all'epoca della foto il coniuge era già morto.
Ebbero diversi figli di cui il primo, il mio bisnonno Giuseppe, sposò Gregorio Elena (vedi foto). Per l'avanzata età del padre dovette provvedere a mantenere la famiglia sotto la saggia guida della madre (vava Carmena), di giorno lavorava la terra a Pruno e la notte al "trappito" di Laurino.
Si può immaginare la fatica... basti pensare al solo viaggio, tanto che una volta a Vesalo, allacciandosi gli scarponi, si addormentò per un giorno e una notte. Tante volte mi è stato raccontato questo episodio, forse anche da lui.
Questo nonno "Peppo" ebbe l' opportunità di partire in America ma, essendo il responsabile della famiglia, cedette l'occasione al fratello che diversi anni dopo mori in America senza famiglia e di conseguenza e per combinazione l' eredità arrivò in parte a mio bisnonno "Peppe".
Si trattava di un milione circa! Siamo prima degli anni cinquanta. Lo stupore e la meraviglia del Notaio Amedeo Gaudiani per questa cifra caduta nella mani di un ignorante che non ne comprendeva nemmeno il valore fu grande.

Questo mio nonno era molto contento che un suo nipote, Don Mario, studiasse da prete e lo aiutò il più possibile. Viveva a Pruno con la bisnonna "Lena" (vedi foto) dormiva su una pietra davanti la casa sotto una pianta di noce e con il fuoco acceso tutta la notte (ho sempre sostenuto che un lupo stava meglio).
Quasi ogni anno vado a vedere questo posto a Pruno anche se la casa è caduta.
Ebbero due figli: Angelina (mia nonna) e Angelo (il bimbo della foto, nonché padre di Don Mario) sposò zia Angelina anche lei una Gregorio ma non parenti (chissà che anche vava Carmena non era lo stesso cognome).
Qualche anno prima di morire Zia Angelina (la madre di Don Mario) parlando di questa foto ha insistito per vederla e in particolare ha voluto vedere questa Vava Carmena che evidentemente era molto stimata.
Prova ne è che mia nonna Angelina (vedi foto) ogni sabato da Pruno con il ciuccio carico di provviste alimentari andava a Laurino per accudirla ed una volta lungo il viaggio s'imbattè nel suo futuro marito, nonno Diodoro (Roberto Diodoro il ragazzo del 99 di cui hai lo foto a cavallo) ma questa fatto lo racconterò un'altra volta...



Si ringrazia Silvio Vecchio per la gentile collaborazione.

 

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