Giuseppe Volpi - Felice Milensio
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Giuseppe Volpi
Felice Milensio

Felice Milensio da Laurino dell'Ordine di S. Agostino, della Congregazione di S. Giovanni a Carbonara, fin da giovinetto mostrò la vivacità del suo spirito nello studio dell'eloquenza, e di varie scienze; onde da' suoi Superiori fu impiegato nel sacro ministero di predicare la parola di Dio; e molte città delle più cospicue d'Italia l'intesero con applauso, e con frutto.

Il suo merito lo esaltò a posti molto ragguardevoli, essendo stato dalla Sacra Congregazione mandato prima per Teologo nel Vescovado di Rieti; indi a visitare, e governare il Monistero delle Monache di S. Pietro negli Abruzzi; e poi per Priore nel Convento di S. Agostino di Montepulciano di ordine del Papa, spedito ad istanza di quel Duca, desideroso di rimettervi la decaduta disciplina.Nel 1600 dal P. Fulvio Ascolano Vicario Generale Apostolico fu inviato Predidente nel Capitolo della sua Congregazione, dal quale ne uscì Vicario di essa, e nell'anno 1602 il P. Ippolito Ravenna Generale dell'Ordine, avendo riguardo alla probità della sua vita, alla prudenza dimostrata negli esercizi delle cariche, e alla molta dottrina spiegata in molte opere date alle stampe, lo mandò per tre anni Vicario Generale nella Germania, cioè nella Boemia, nell'Austria, nella Baviera, nella Moravia, nella Slesia, nel Contado del Tirolo, nell'Arcivescovado si Salisburgo, e in tutti gli altri conventi di quelle Province; nella qual carica il Cardinal Antonio Sauli, Protettore della Religione, lo confermò per altri di ordine di Paolo V, il quale, altresì dispensando al decreto di Gregorio XIII con cui nell'anno 1575 aveva proibito il grado di Magistero di quella Congregazione, lo creò Maestro, e Dottore in Teologia e Sacri Canoni, con particolare breve spedito a' 9 di Settembre dell'anno 1605, al quale dal General Ravenna fu data esecuzione nel dì seguente.

Nell'anno 1608 Ferdinando Arciduca d'Austria lo fè suo Sonsigliere; ed essendo stata intimata nell'anno 1609 da Ridolfo II Imperatore una Dieta in Ratisbona, per dar rimedio ai diversi bisogni della Cristianità, e dell'Imperio, intervennevi anch'egli col titolo di Legato, in luogo di Monsignor Antonio Gaetano Arcivescovo di Capua, e Nunzio Apostolico.

Nell'anno 1620 fu eletto Provinciale nella Provincia di Calabria, la qual carica non poté accettare per trovarsi addetto a' servigi dell'Arciduca, il quale poiché fu innalzato alla dignità Imperiale, nell'anno seguente gli confermò il grado di Consigliere. Egli non pertanto in questo mezzo visitò nella Boemia con autorità apostolica tutti i Conventi de' Mendicanti, e'l Monastero di Schembet de' Canonici Regolari. Ridusse nella Baviera le Monache all'osservanza della clausura; e nelle Provincie di Biscaja, e degli Svizzeri, e nelle Città di Cracovia e di Costanza restituì lo splendore della disciplina regolare.

Quietò la mente di Sigismondo Re di Polonia, adirato contro le Provincie del Reno e di Svevia. Proibì la perpetuità de' governi, obbligando i Superiori de' luoghi a dar conto delle loro amministrazioni. Liberò le Provincie della Siria e della Croazia dal dominio di dieci anni continui, tenuto dal loro Vicario Generale.

Fondò molti Monisteri, e librerie, istituì noviziati, e rimise la disciplina Monastica nella sua osservanza, facendosi nonmeno temere per lo suo zelo, che amare per la prudenza del suo governo.

Dimorò Felice nella Germania infino all'anno 1629, quando volendosi restituire all'Italia, fu accompagnato con lettere dell'Imperadore, il quale ordinò a tutti i Ministri, e Ufficiali Imperiali che lo favorissero nelle occorenze per la sicurità del viaggio e scrisse al Duca d'Alba Viceré di Napoli, che nelle vacanze di alcuna Chiesa del Regno lo proponesse a sua Santità.

Queste illustri memorie originali si conservano nella libreria di S. Giovanni a Carbonara, dov'egli, dopo aver governati molti Conventi d'Italia, si ritirò, e vi morì a 21 Settembre dell'anno 1646 in età d'anni 78.

Nel Chiostro di detto Convento si vede il suo ritratto, e sotto di esso si legge intagliata in marmo la seguente iscrizione.

F. Felix Milensius
Laurini natus, ut huius Coenobi filius mundo moreretur
Integritate, Doctrina, fortitudine
Ordini, Orbi, Aemulis
Miraculum.

Sacra Congregatione seligente
Ecclesiae Reatinae Theologus,
Paulo V annuente,
Contra Gregorii XIII decretum
Theologiae, ac Sacrorum Canonum Doctor creatus
Haereses, vitia, discordia
Apostolica auctoritate Legatus
In Austria, Bavaria, Moravia, Bojohemia, Silesja, Stiria,
Polonia, Teriolensi Comitatu,
Archiepiscopatu Salisburgensi, Denum
In imperialibus Ratisbonae Comitiis
Doctrina, esemplo, consilio
Profligavit, emendavit, composuit
Regularis disciplinae splendorem
Canonicis Regularibus, cunctisque medicantibus
In Bojohaemia, Santimonialibus
In Bojohaemia
Bavaria, Biscavia, Helvetia, Samnio.
Cracoviae & Costantia
Pontifice jubente, restituit.
Sigismundi Poloniae Regis Arbiter.
Coes. Rodulfo, ac Ferdinando II a latere Consiliarius.
Ad Insulas non semel frustra vocatus,
Laborum, non dignitatum cupidus,
Nunquam moriturus hic decubuit
Anno Domini 1646. aetatis 78.

 

 

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