Passaporti


Un parziale elenco
di emigranti cilentani è qui

Gente che parte
...che va in America

Quattro passaporti del 1869 e uno del 1870, di generose dimensioni 25 x 40 cm. In quanto a portabilità lasciano un po' a desiderare, ma l'intestazione con lo stemma sabaudo è proprio bella, la carta di qualità è rimasta ancora chiara e con poche fioriture.

Chi è che parte?
Marino Giovannantonio fu Francesco, età d'anni 37, condizione: bracciale.
Vecchio Antonio fu Luigi, età d'anni 49, condizione: bracciale.
Botti Pietro di Pasquale, età d'anni 25, condizione: bracciale.
Marotta Giuseppe di Sabato, età d'anni 26, condizione: bracciale.

Braccianti... lasciano la terra in cerca di un cielo grande che li possa ospitare. Che fine avranno fatto? Sono poi partiti davvero?

Tra l'altro è la prima volta che trovo un documento con un Marotta, è nato il 21 Luglio del 1846.
So per certo che il mio bisnonno si chiamava Giuseppe e chissà che questo omonimo che parte non sia anche lui uno della famiglia. La curiosità, quando si trovano questi documenti, è quella di vedere le facce. Magari scoprire recondite o pronunciate somiglianze. Sarebbe bello...
Ma questo signore che assumo oramai come “parente” ha una caratteristica tutta particolare, almeno ad opinione di chi ha redatto il passaporto. Non è una stanga, è alto 1,52 e siccome ha 25 anni non c'è da sperare in uno sviluppo ulteriore. I capelli sono castani come le sopracciglia. Come segni particolari è scritto: inarca sulla guancia sinistra. Ha la bocca storta? E' per questo che si è fatto crescere una barba folta? Chissà...
Ma il bello è che gli occhi sono bianchi. Proprio bianchi. Mentre gli altri viaggiatori li hanno castani.
A cercare tra carte vecchie si incappa facilmente nei fantasmi. Ma che un fantasma avesse il passaporto mi pare troppo. Anche per una burocrazia, da sempre, eccessivamente invasiva.
Qui si va oltre ogni pirandelliana aspettativa...

P.S.
La tassa da lire 2 era apposta su passaporti, valevoli per un anno e
rilasciati a "persone di miserabile condizione" . Così citava la legge del Regio Decreto del 1864 che istituiva le predette marche.