Nel cortile della nostra storia
Zadalampe- terra che non c'è
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Garrasi e Ippoliti nel cortile della casa in Via Stella

Aprile 2008




Nel cortile della nostra storia
La casa prima di noi

Zadalampe non esiste. O almeno non esite più.
Ma se questo sito ha un luogo ancora vivo è il cortile della casa.
Anzi, il suo motivo principale è la casa e le persone che l'hanno vissuta prima di noi.
Allora chi c'era prima di noi nella casa che ora è in Via Ulisse Ippoliti e che prima si chiamava Via Stella?

Una parte dell'epica familiare è dedicata a questi personaggi e cerco di mettere in ordine l'intrico di nomi, soprannomi e fatti che mi sono rimasti nella mente.
Proprio come nella struttura della casa, nei racconti si sono addensati fatti e decorazioni, superfetazioni e nuovi vani. Ogni tanto si è aperta una finestra nuova. C'è ancora qualche stanza murata.

In buona sostanza la storia della casa è la storia della famiglia Ippoliti. Ma cosa ci fa la grande foto di Monsignor Garrasi nella sala? Chi erano i Marino? E i Molinaro?
Scartabellando nei documenti almeno si possono ricostruire le ascendenze, distinguere padre da figlio. La cura pignola dei dettagli notarili, per fortuna, almeno in tal senso è illuminante.

Come i Garrasi si mischiarono agli Ippoliti
Questo è proprio il primo punto. E la matrice comune è in Rosalba Molinari. Del resto tutte le storie cominciano con una donna.
Questa si è sposata due volte. La prima con Gaetano Garrasi, con cui ha quattro figli (Gaetano provenie da Palermo e chissà cosa ci faceva un palermitano a Laurino).
In seconde nozze sposa un Ippoliti, Domenicantonio, da cui nasce un solo bambino.


Così i due gruppi familiari si fusero. Una bella e numerosa famiglia, si direbbe. Eppure, quello dei Garrasi fu altro destino.
Maria Grazia finì suora, prese il nome di Maria Cristina nel Monastero di Santo spirito a Laurino. Anche l'ultimogenito ebbe carriera ecclesiastica e di un certo conto per la storia locale: fu Canonico di Santa Maria Maggiore, sempre in paese.
La stessa Maria Michele Filomena (ma che nome è?) fu assorbita da un Ippoliti perché andò in sposa a un certo Angiolantonio.
E fu così che gli Ippoliti fagocitarono i Garrasi.

E Achille? Non toccava al primogenito portarsi dietro nome e beni di famiglia?
La storia di Achille è legata a un curioso e terribile testamento.

 

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