Due testamenti
Pace e rancore
Leggendo queste carte testamentarie si apprendono molte notizie: gli antichi nomi delle strade, quelli dei fondi, la ragnatela delle parentele.
Ma si impara anche che uno si gioca una memoria postuma con le ultime quattro parole della sua vita. E che queste parole inchiodano, in maniera più o meno velata, situazioni di famiglia tenere o tormentose, storie di amore o legami torbidi.
C'è chi si porta fin dentro la tomba certe ansie rancorose e lascia il rovello e l'allarme del peggio integrato in terreni e mobilio.
Ma c'è anche chi è certo che le cose andranno avanti per il meglio e affida il buon tempo che verrà all'augurio fatto a chi resta ancora un poco tra i vivi.
Nella casa ci sono due esempi al riguardo. Carte testamentarie che raccontano storie diverse di una stessa famiglia.
Il primo testamento è di Rosalba Molinari.
Il secondo testamento è quello olografo di Ulisse Ippoliti.
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