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La campana nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte


Ottobre 2009

 



Giosuè Sangiovanni

Pietro Battaglini

Giosuè Sangiovanni
Laurino 15.01.1775    Pozzuoli 18.05.1849

Figlio di medico, rimase orfano in tenera età e fu seguito dallo zio paterno, anch'egli medico, che dopo gli studi primari (di belle lettere – Anonimo, 1851) lo inviò nel 1794 a Napoli a studiare medicina. E come d'uso allora il Sangiovanni scelse di seguire, oltre agli insegnamenti statutari di medicina e chirurgia, i corsi di illustri maestri dell'Università di Napoli: matematica con Nicola Fregola, medicina e storia naturale con Domenico Cirillo, botanica con Vincenzo Petagna e i corsi di Andrea Sementini e di anatomia umana con Domenico Cotugno (Anonimo,1851).

benedetto sangiovanni


Firma sul registro degli allievi di Lamarck del 1807

Appena laureato venne coinvolto attivamente nella rivoluzione del 1799 prestando servizio come medico nell'esercito della Repubblica Partenopea. Con la restaurazione fu imprigionato e, nel 1800, mandato in esilio in Francia. A Parigi fu attratto dal movimento culturale e naturalistico ivi molto attivo e si dedicò agli studi seguendo le lezioni di varie discipline (medicina, chimica, astronomia, storia e letteratura), delle quali riportava fedelmente, su manoscritti personali, tutti gli argomenti. Espulso dalla Francia nel 1801, a seguito dell'attentato al Console Bonaparte, in quanto considerato un simpatizzante degli attentatori, raggiunse Milano, ma anche da qui fu espulso e indirizzato a Napoli. Il Sangiovanni però, riuscì a falsificare i documenti e con il nome di M. Saint Jean (Omodeo, 1949) tornò a Parigi ove esercitando al professione di medico poté riprendere gli studi di storia naturale seguendo le lezioni di Cuvier e Lamarck, che con zelo accanito le redigeva come note e appunti.

Di questi scienziati divenne anche amico e fu molto apprezzato per le sue attitudini nella Zoologia. Visse così a Parigi fino al 1806, ma desiderava tornare a Napoli. Il Cuvier lo presentò allora come zoologo a Lecépède che lo raccomandò, tramite il Ministro Miot, a Giuseppe Bonaparte allora Re di Napoli. Questi, dopo l'emanazione della riforma del 1806, affidò al Sangiovanni, nel 1807, la seconda Cattedra di Zoologia, ossia la Cattedra di Zoologia degli Invertebrati. Il Sangiovanni giunse a Napoli nel 1808 e subito desiderò che il titolo della Cattedra fosse cambiato in quello di Anatomia Comparata. Ma già Giuseppe Bonaparte con R.D. del 21.03.1807 n.727 aveva deliberato nell'art. 1 che la Cattedra di Zoologia degli insetti, dei vermi, dei testacai, dei litofili e degli animali microscopici assumesse il nome di Cattedra di Anatomia comparata e storia degli animali senza vertebre. Pertanto questa cattedra di Anatomia comparata è la prima istituita in Italia nella Facoltà di Scienze naturali, precedentemente essendo appannaggio della Facoltà Medicina (Monticelli, 1907).

Dopo un anno, però, il Sangiovanni rifiutò la Cattedra universitaria preferendo dedicarsi ad attività amministrative e politiche, fu difatti Consigliere di Intendenza a Salerno. Re Gioacchino Murat, con R.D. del 29.11.1811, aveva riformato l'organico universitario e tra l'altro unificato le due Zoologie, unificazione che fu conservata in tutte le riforme successive fino al 1870-80. Macrì veniva nominato su di una Cattedra della Facoltà di Medicina e all'unica Zoologia, nel 1812, veniva chiamato il Sangiovanni affidandogli anche la direzione del Museo. Nel 1813 il Sangiovanni si dimise nuovamente da professore occupando vari uffici. Dal 1813 al 1816 tenne però la direzione del Museo Zoologico la cui ideazione si deve a lui, poi per motivi di salute si dovette allontanare. Nel 1819 era bibliotecario dell'Università, ma sospettato di avere fatto parte dei moti del 1820 fu destituito.

Nel 1832 alla morte del professor Petagna fu nominato professore di Zooologia senza insegnamento e direttore del Museo di Zoologia. Accettò e lavorò al Museo di Zoologia alacremente fino alla morte, creando quasi dal nulla la struttura museale, per la qual cosa è da considerare il fondatore del Museo di Zoologia dell'Università di Napoli. Superando difficoltà di ogni genere, ottenne che fossero destinate ad esso le due magnifiche sale che attualmente formano il Museo di zoologia. Avvicinandosi il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli nel 1845, preso dall'amor proprio di mostrare a studiosi e ministri lo sviluppo e la messa a punto del Museo, passò molte giornate, già settantenne, chiuso nei laboratori della tassidermia a contatto con fumi di conservanti, come l'arsenico, che intaccarono la sua salute non più florida e lo confinarono alla fine nel letto della sua casa di Pozzuoli ove morì il 18 maggio 1849.

Era molto restio a pubblicare i risultati delle sue ricerche che di solito leggeva o comunicava oralmente all'Accademia delle Scienze di Napoli e con la scusa di sistemarle meglio non le pubblicava. Della sua produzione rimangono le note del 1811 su Acrydium migratorium (l'attuale ortottero Locusta migratoria) (Omodeo, 1949), le ricerche sui cromatofori dei cefalopodi, dal Sangiovanni chiamati sistema cromoforo dermoidale (Sangiovanni, 1829; in Omodeo, 1949) e le sue esperienze sulla rigenerazione delle parti amputate dei lombrichi (Monticelli, 1905).

Della sua cultura fanno fede oltra lla'ordinamento delle Collezioni nel Museo di Zoologia, i manoscritti inediti, relativi agli studi e ai corsi di lezioni di Zoologia di Cuvier e Lamarck, dai quali si rileva che Sangiovanni fu allievo di Lamarck. Ne seguì il pensiero evoluzionistico che diffuse presso di noi e che pertanto lo connotano come il primo degli evoluzionisti italiani.

Il Sangiovanni rimane un esempio di puro erudito che ha scritto e trasferito su manoscritti le cognizioni scientifiche che apprendeva stando a contatto con tutti gli scienziati del tempo. Purtroppo la sua ritrosia o riluttanza a pubblicare hanno disperso i tesori di cognizioni raccolti dal Sangiovanni.


© Scheda tratta da Pietro Battaglini, Storia della Zoologia Napoletana, Fridericiana Editrice Universitaria Napoli, 2008

Pietro Battaglini è Professore Ordinario di Zoologia presso l'Università di Napoli Federico II, dove ha insegnato per oltre 40 anni Zoologia, Sistematica e Filogenesi Animale, Biologia animale ed Etologia.

 

Leggi anche
Cenno necrologico per Giosuè Sangiovanni
Rendiconto delle adunanze e de' lavori della Reale Accademia delle Scienze di Napoli, 1849 (pp. 113-114)

In memoriam,
Rendiconto della adunanze e de' lavori della Reale accademia delle scienze di Napoli, Volumi 8-9, 1849 (pp. 187-191)

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