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Laurino fascista

Architettura

Gaudiani
     




Rachele e Vera Gaudiani


Gaudiani
Due donne, tre coppie,
un cerchio


Ci sono combinazioni fortuite che fanno di uno scatto fotografico qualcosa di più di un documento. Sono le facce, la luce, la composizione.
Molto spesso capita che gli sfondi creino solo confusione intorno alle figure principali, a volte i contesti sembrano buttare sfiducia sui soggetti veri dello scatto disperdendone l'importanza.

Ma succede anche il contrario. E allora pare che ciò che sta intorno non faccia altro che intensificare le espressioni e le vicende umane, riuscendo a stabilire con loro un rapporto diretto anche se non immediato. Accade che ci sia qualcosa di sottile in una foto, che la fa bella, vi aggiunge metafora. La fa quadro.

Le donne di questa foto, al di là del fatto che siano belle donne fiere e dolci assieme, sono inserite in una serie di coppie: la coppia degli alberi, la coppia di pali, la loro stessa coppia.
Così ciascuna appare incorniciata in una sua solitudine che la grafia del bianconero mette insieme in questa sotterranea simmetria, felicemente disarmonica con il controluce che getta un bagliore diffuso.

La rotonda
Da questa foto, a titolo tutto locale, si capisce chiaramente perché il posto dove le donne siedono si chiama ancora "la rotonda".
E si vede bene che il sedile su cui stanno era fatto per starci seduti dentro e fuori, una cosa da fare invidia agli architetti degli spazi socializzanti di adesso.
Una specie di piccola Stonehenge cilentana, semplice ed elementare, essenziale, significativa e molto funzionale, dove il tempo poteva anche fermarsi nel cerchio di pietra.




Giovani fascisti


Laurino fascista
Manganello e paglietta


L'aria del ventennio: a Roma come a Laurino si seguivano i riti delle adunate, delle sfilate, delle celebrazioni intorno ai monumenti.

I bambini erano oggetto di una massiccia attenzione politica. Così, mentre gli adulti si prendevano la soddisfazione di mettersi un cappello in testa, i più piccoli si permettevano il lusso insperato di fare le vacanze al mare. La paglietta era d'obbligo. Poi ci sarebbe stato l'elmetto.
C'erano, ai tempi dell'impero, colonie e Colonie, ma la massa conosceva solo la colonìa agraria.
Comunque, le maestrine potevano almeno avere il brivido di sfiorare il braccio di un milite destinato a chissà quali eroiche imprese... Le fanciulle, probabilmente, speravano di essere guardate durante una pubblica prova ginnica.
Ingenui ed entusiasti, anche a Laurino, si andava verso la guerra.

Le foto raccontano questo e certo fa impressione vedere i bambini nerovestiti con il manganello alla mano.

::guarda la galleria fotografica::

 
Contadini
Il Re mietitore

Una posa eroica, come è giusto che sia, per un re mietitore che posa la mano sulla testa del figlio mentre la mano del figlio è sulla sua gamba.
Le belle fotografie diventano per caso splendide metafore.
Qui la domanda è: Chi si appoggia a chi?
Ma in questa specie di investitura agreste, a inginocchiarsi è il re.
Il contorno sfuma verso la potenza severa dei buoi sul retro.

A confrontare questa immagine con quelle di Laurino fascista, si respira un'aria diversa. Qui le persone sono quello che sono, hanno la faccia dimessa ma sincera dei panni di tutti i giorni.

                 "Poeti, poeti, ci siamo messi
                  Tutte le maschere;
                  Ma uno non è che la propria persona."

                                                            G. Ungaretti


Un gruppo
Società operaia

Mi sono innamorato di questa fotografia appena l'ho vista. Credo sia una delle più belle foto di gruppo che abbia mai visto. La composizione è perfetta, il gruppo si verticalizza in maniera meravigliosa.

Mi piace tutto di questa foto.
Mi piace la disinvoltura degli uomini sdraiati sulla terra.
Mi piace che alcuni di loro tengano in mano fiori o ramoscelli con la severità di chi porta una bandiera ma con una grazia un po' femmile.

Sono certamente tutti uomini maturi, ma i loro corpi si toccano con quella disinvoltura che possono avere solo i ragazzi. Le mani sulle spalle, le gambe sulle gambe... Una scarpa con la suola staccata qui non è un ridicolo difetto, ma un dettaglio psicologico.

Le facce hanno quello spessore che solo le facce di un tempo sanno avere.

L'ultimo in cima sventola il cappello.
Pare che lo faccia al posto e a nome di tutti.

Chi sono queste persone che ci salutano da lontano?

foto di Arioppa


Contadini
I vuoi o' valano e o' mietitore

Foto di Arioppa.
Buoi e bambini contadini.


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