Giovanni Pesce Articoli sulla didattica
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Articoli e Lettere

L'AGRICOLTURA

“L’AVVENIRE EDUCATIVO”
rivista pedagogica e didattica, anno I° n°10, Palermo, 16 Dic. 18861, Rubrica ‘Echi delle provincie’:

“ Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo la seguente lettera: Salerno, 1° dicembre 1886. Egregio Sig. Direttore. Uno dei pochi Comuni che hanno veramente a cuore il benessere dei propri amministrati ed il progresso della popolare educazione, e che però meritano d’essere segnalati alla pubblica stima, si è quello di Laurino nel circondario di Vallo Lucano. Il qual comune, benchè non si trovi, finanziariamente, in posizione gran fatto dissimile da quella degli altri Comuni della Provincia, pure non ha mai trascurato cure e spese pel miglioramento delle scuole; deliberando, fra l’altro, per esse, la costruzione d’una apposita casa, che fra qualche anno sarà bella e compiuta. Ed ora aggiunge un altro titolo alla sua benemerenza. Imperocchè, recando in atto una delle raccomandazioni fatte, nella mia circolare del 15 ottobre, ai maestri ed alle autorità amministrative scolastiche del mio circondario, con deliberazione presa dalla Giunta, ha destinato un giardino alla scuola per l’insegnamento pratico dell’agricoltura. Quegli egregi insegnanti, sigg. Pesce Giovanni e Durante Giuseppe, la solerzia e lo zelo dei quali van mostrati ad esempio a molti loro colleghi, me ne diedero avviso con lettera, che stimo utile pubblicare. Eccola : ‘Abbiamo l’onore di far noto a V.S. che i nostri desideri, per l’insegnamento pratico d’agricoltura, sono stati finalmente appagati. Un campicello per queste scuole è un fatto compiuto; poiché questo municipio, dopo nostra richiesta, con deliberazione della Giunta in data 9 volgente mese, ha posto a disposizione nostra, per l’insegnamento agrario, un orto dell’ex convento di S.Spirito, situato al nord del paese. Non è certo una esposizione tanto vantaggiosa; ma è sempre qualche cosa l’averlo, tanto più che è abbastanza spazioso e domina una porzione dell’occidente.
Noi spenderemo tutta la povera opera nostra nel migliorarlo e renderlo atto alle principali coltivazioni dei cereali, legumi, erbe da foraggio, ortaggi, viti, molteplici e svariati fiori. Tutt’i lavori saranno eseguiti dagli alunni di queste scuole ai quali impartiremo l’insegnamento di agricoltura’.” Volere è potere, mio caro sig. Direttore; e se l’esempio di Laurino e dei suoi bravi insegnanti fosse imitato dagli altri Comuni e maestri italiani, noi potremmo esser lieti di salutare l’alba di un prosperoso avvenire; nel quale ci sarebbe dato veder raggiunto un ideale ora molto lontano da noi: quello, cioè, di essere una buona volta la scuola popolare applicata ai bisogni veri della vita. Gradisca i sensi della mia stima e m’abbia,
Suo dev.mo Prof. L. Prete (Regio Provveditore)”

“LA LUCE”
giornale della provincia, politico-letterario, Salerno giov. 8 marzo 1888 n.43 anno IX, prima pagina:

“Agricoltura pratica _ Non havvi qui, nella nostra provincia, chi disconosca la necessità di avviare l’agricoltura verso quel progressivo miglioramento che solo può assicurare la relativa ricchezza dei nostri comuni rurali. La prima ed indiscutibile risorsa della provincia di Salerno è l’agricoltura; e perciò chiunque con studi indefessi e con tenaci esperimenti si adopera a raggiungere questo desiderato e necessario perfezionamento, non solo merita d’essere incoraggiatao, ma anche imitato ed encomiato. Fra quelli che più attivamente studiano la soluzione del non facile problema, va segnalato il signor Giovanni Pesce, di Laurino, il qual non risparmia fatica veruna per far propaganda di utili e pratici precetti sui migliori mezzi atti a far prosperare la nostra agricoltura, che, davvero, in 28 anni di libero regime, poco, pochissimo cammino ha percorso in paragone di altre provincie dell’alta, media ed anche bassa Italia. Il prelodato signor Pesce, vedendo che l’insegnamento agrario nelle scuole elementari, tanto raccomandato dal Ministro della Pubblica Istruzione, non può riuscire in pratica di utilità senza il valevole sussidio della pratica applicazione delle teorie sopra un campo, a siffatto scopo destinato, ha, dopo d’aver superato non lievi e poche difficoltà, tradotto in atto questo suo divisamento in Laurino, e con varie acconce relazioni, ha scritto più volte, di ciò, al pregevole ed accreditato periodico “L’Agricoltura Meridionale”, che vede la luce in Portici, redatto dai più insigni scrittori di cose agricole e zootecniche. Ci piace riportare, qui in seguito, una di dette corrispondenze del Sig. Pesce, sperando così d’incitare altri nella provincia a seguire l’ottimo esempio: ‘Sono appena 10 mesi che in questo paese fu realizzato un orto per le pratiche esercitazioni d’agricoltura, e mi vado sempre più convincendo che nelle scuole elementari il vero lavoro manuale utile per gli alunni, in specie dei lavori rurali, è il lavoro agricolo. Niente meglio di esso abitua il ragazzo all’osservazione, alla riflessione, all’ordine, all’energica operosità, senza dire dei vantaggi igienici. Ho visto dei fanciulli neghittosi e quasi negati ad apprendere qualche materia d’insegnamento, che pur si vuole nelle classi elementari, stare nell’orto intenti a zappare, sarchiellare, aggiustare alla meglio qualche orlo di ajuola, innaffiare, ecc., da non poter fare a meno di rivolgere loro una benevola lode, e provare in me stesso un sentito compiacimento. Se il giardino- scuola fosse bene accolto dai comunelli, che non nutrono alcuna simpatia per l’insegnamento primario, se venisse coadiuvato dal Ministero dell’agricoltura, come fortunatamente è avvenuto in questo paese; le scuole elementari trasformerebbero gli inesperti e pregiudiziosi contadini in agricoltori abili, intelligenti e laboriosi, che non più maledirebbero le nostre glebe per andare in cerca di guadagno maggiore in lontane contrade, ma sarebbero contenti dell’opera loro ni nostri campi, che, ben coltivati, danno frutti abbondanti e tali da far vivere comodamente. Oggi bisognano fatti e non parole, di cui si è sempre fatto e si fa tanto sciupo; ed io mi raccomando all’egregio prof. Comes strenuo propugnatore del miglioramento agricolo, di ricordarsi che anche in questo paesello esiste un pochino di risveglio per l’agricoltura, mercè l’opera della scuola elementare, e di farmi pervenire, a suo tempo, quanto di meglio crede opportuno in quest’orto, a cui altra volta accennai nel periodico della Agricoltura Meridionale. Una qualche cosa si è fatta; poiché già esiste un giardino di 180 m.q. ed altri 800 m.q. di terreno sono stati adibiti a diverse coltivazioni di erbe da foraggio, di grani, di legumi, di viti e di agrumi. Fra non molto si renderanno coltivabili altri 70 m.q. di suolo, con la costruzione di alcuni muri di sostegno, che saranno costruiti a spese di questo Comune e del Ministero di Agricoltura, il quale ha concesso L.250. Le erbe da foraggio, cioè il trifoglio incarnato, la lupinella e la sulla, perché seminate tardi, e perché il terreno era stato sfruttato da piante parassite e non concimato, hanno presentato una meschina vegetazione; invece i grani in abbondanza ed eccellenti, come in generale quest’anno sono stati nelle nostre contrade, in cui rendono il 12 per uno, fino al 20 per uno. Del grano di Rieti pervenuto dai Fratelli Ingegnoli di Milano, seminati da decilitri 2, se ne sono raccolti litri 5,3 e se ne sarebbe raccolti di più, se molte piantoline di esso grano non fossero state troncate dai topi. Già parecchi nostri campagnoli si sono determinati di voler introdurre tale grano nei loro terreni. Se son rose fioriranno.”
Giovanni PESCE

LA SCUOLA

Lettera
Vallo, lì 19 ottobre 1889 R. Ispettorato Scolastico pel Circondario di Vallo della Lucania – n° 484 – oggetto : Programma didattico.
All'Egregio Signore G.Pesce. R.° Maestro.

Approvo in ogni sua parte il programma di V.S. per l’anno scolastico or cominciato; e la prego di continuare a rendersi sempre più benemerito delle autorità scolastiche e di codesto paese_.
Con istima Il R.° Ispettore Scol. B.Oricchio.

Lettera
14 luglio 1894
Son lieto potermi compiacere ancora una volta con l’egregio maestro pesce, tanto per i metodi razionali che adopera, quanto dagli abbondanti frutti che sa ricavare dal proprio insegnamento. Si abbia perciò una parola di sentita lode e l’assicurazione che l’opera di lui zelante ed intelligente è molto apprezzata dall’autorità scolastica.
L’Ispettore B.Oricchio

Lettera
Laurino 6 gennaio 1896,
all Ill.mo Regio Provveditore agli Studi in Salerno

“Il sottoscritto Giovanni Pesce fu Gherardo, insegnante, con patente di grado superiore, da 16 anni in questo Comune, ora con nomina a vita e di Direttore didattico da 6 anni in queste scuole, prego V.S. Ill.ma farmi rilasciare da codesto Consiglio scolastico un attestato di lodevole insegnamento e di buona condotta, richiesto dal R.Decreto 30 ottobre 1895 per conseguire l’abilitazione all’ufficio di Direttore didattico.
Gli Ispettori scolastici Ippolitijs, Pittana, Del Prete, Oricchio nel visitare queste scuole hanno avuto sempre a lodarsi dell’opera mia per esse, come si potrà rilevare dai loro relativi verbali, avendo istituito un orto agrario fin dal 1887, che continua di bene in meglio, la cassa scolastica di risparmio, il canto corale, la ginnastica, un discreto museo pedagogico ed una bibliotechina scolastica. In ogni anno non ho mai trascurato di impartire gratuitamente l’insegnamento complementare serale ai giovani campagnuoli ed artigiani che non possono per le loro occupazioni frequentare le scuole diurne, dopo aver completato il corso elementare inferiore obbligatorio.
Sono stato diverse volte dichiarato Maestro benemerito della popolare istruzione dal Ministero, da cui mi fu conferita la medaglia di bronzo il 25 marzo 1892. Godo poi la piena fiducia in questo Comune e nell’intero Mandamento per la mia condotta che, fino al momento, non lascia a desiderare tanto che il Consiglio Comunale ad unanimità mi nominò Presidente di questa Congrega di Carità, carica che mi adopero disimpegnare con zelo, come pure quella di Direttore di questo Sodalizio operaio di mutuo soccorso e della Banda musicale, che oramai è una delle prime di questa provincia.
Ho la coscienza, superbia a parte, di meritarmi il chiesto attestato e son sicuro che la S.V. Ill.ma si coopererà a farmelo ottenere.
Anticipatamente La ringrazio e con sensi della più alta stima La ossequio”

LA VITA SALERNITANA
corriere illustrato della provincia anno IV n.5 1 marzo 1914 Prima pagina:

“Profili di Educatori”: Giovanni Pesce> In ogni epoca vi furono educatori che spesero il loro tempo, logorarono la loro vita per la scuola, ma non sempre furono essi portati di esempio ai giovani che intraprendono l’opera altamente benefica dell’educatore. Essi lavorarono fiduciosi e costantemente compiendo per la società e per la patria opere d’alto valore morale, senza batter grancassa e senza desideri di onori e di premi. Uno fra questi modesti è GIOVANNI PESCE che nella sua Laurino, lavora instancabilmente da circa quarant’anni ad educare ed istruire. Egli pure avendo una invidiabile posizione finanziaria e appartenendo a nobilissima famiglia, nella quale si notano tra i fratelli un Prefetto del Regno e un Colonnello dell’esercito, non disdegnò mai di venire nella scuola, di occupare l’umile per quanto nobile posto di educatore, perché vi venne veramente con l’entusiasmo d’un credente convinto nella opera educativa, d’un apostolo ferventissimo di civiltà. Non un momento di stanchezza, di sfiducia nell’efficacia del proprio lavoro colpì mai il nostro intelligente Direttore Didattico. Sempre collo stesso entusiasmo di giovane venne fra i banchi della scuola ad insegnare. E questa fiducia e costanza esiste tuttora in lui nonostante i suoi sessant’anni circa. Ha egli promosso al massimo grado l’istruzione nel suo paese e già una numerosa schiera dei suoi alunni, che tanta riconoscenza e gratitudine hanno verso il loro vecchio maestro, è fra professionisti valenti. Ha pure promosso l’agricoltura dissodando un antico e petroso chiostro di un diruto monastero, trasformandolo in vero orto sperimentale. Ha fondato società tra gli alunni ispirandoli continuamente all’amore e al rispetto scambievole. Ha promosso : feste scolastiche, recitazioni, premiazioni, ecc. Ha fondato e regolato in modo degno di ammirazione l’assistenza scolastica nel comune ove insegna. Ha formato un ricco museo didattico annesso alla scuola, nonché una biblioteca fornita dei migliori volumi della moderna letteratura infantile. La carità, che nella famiglia del Direttore Pesce si pratica come per abitudine, è esercitata ancora in iscuola da quest’uomo verso i poveri bisognosi suoi affidati. Enumerare ancora tutto ciò che ha fatto e fa per la scuola questo insigne educatore mi sembra superfluo quando si può ben compendiare in educò ed istruì il popolo veramente e sempre con la stessa lena e con lo stesso entusiasmo. Viva lungamente ancora questo uomo dalla nobile tempra di educatore e continui a dare alla società uomini onesti e probi, e alla Patria disciplinati e coraggiosi soldati. G.B.”

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Premiato con una medaglia di bronzo dal Ministro per l'Agricoltura.
Nel 1961 gli è stata dedicata la scuola di Laurino.

 

 

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