Raffaele Marotta sulla Stimula - De La Chapelle

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Rombo di motori
Una Stimula de La Chapelle
Raffaele Marotta, Francesco Pesce

Certo, i tordi zirlano, i conigli zigano, il gatto gnaola, paupula il pavone... Ma sono suoni di natura e parole d'altri anni. E' il momento di nuove armonie, di dare spazio ad una diversa colonna sonora dell'epoca.
Infatti corre il secolo ventesimo, che in quanto a correre non è secondo a nessuno. Non fa eccezione Laurino, manco a dirlo, sempre al passo con i tempi...
Ed ecco le prime automobili, straordinari marchingegni di una élite che non immagina di dover condividere, di lì a poco, un privilegio trasformato in comodità e dannazione di massa.

L'invenzione è così importante che c'è addirittura un abbigliamento adatto a fare un giro in auto. Prima di mettersi al volante ci si prepara specchiandosi attentamente. E' come andare a una festa: ci si liscia i baffi, prima.

Ed eccolo qui il pilota della foto, molto probabilmente un giovanissimo Raffaele Marotta, "condecentemente vestito" e rampante che scatena i suoi cavalli motore sul percorso Laurino-Fogna, abborda le curve di Magliano evitando ciucci e carrette. Impareranno a fare luogo, dando spazio al nuovo se non vogliono essere travolti. Come saranno, infatti.
La strada è tutta della sua Stimula - De La Chapelle 1908, una 4 cilindri prodotta a Saint Chamond. Pare se ne siano prodotte 1.000 in tutto. Dalla Loira al Calore... su un fiume di kilometri rigorosamente non asfaltati.

Raffaele Marotta sulla Stimula - De La Chapelle

Sono solo i primi del secolo. Questa potrebbe essere dunque la foto più vecchia di un'automobile a Laurino. Ma col passare degli anni ne arrivano altre. E' ancora il momento di mettersi seri e in posa per una foto ricordo, magari solo per dare soddisfazione ai bambini.

In posa nel 1931

Il rapporto col mezzo si fa più disinvolto. I motori più potenti e brillanti. Per la legge del contrappasso, la Stimula sarà diventata anche lei una "vecchia carretta". La lingua non perdona e registra la metafora che associa il nuovo al vecchio, gli pneumatici a una qualsiasi zoccolatura equina. Che il nuovo non esista?

Accanto all'automobile oramai non ci si mette più in posa. E' oggetto così familiare che gli si sta vicino sorridenti e disinvolti, con quel sorriso cinematografico di Don Ciccio Pesce per esempio, che gioca a fare lo chauffeur. Anche qui la lingua registra un piccolo decesso nel vocabolario (non fosse altro che per l'autarchica coerenza che i tempi richiedono). Si sale in auto senza cambiarsi d'abito...

Don Ciccio Pesce fa lo chauffeur del Pretore Lombardi	Don Ciccio Pesce con amici

Ma mentre i modelli delle auto cambiano, nuove figure umane emergono.
Il meccanico è un degno successore del barbiere, del frate confessore. A lui si rivolgono preghiere e confidenze. Lui solo sa rimettere in sesto la relazione tra uomo e auto: amore e vanità, passione e tradimento, corsa sfrenata e pensosa sosta forzata.
Al meccanico, così come a questo noleggiatore della foto che ha una straordinaria faccia da caratterista holliwodiano, va un pizzicotto di tenera e virile intesa.

Don ciccio Pesce don Carmelo Fraggetti

Un grazie a:

Nicola Maio per avere fornito la foto dell'auto di Raffaele Marotta.
Cosmo Schiavo per la tenace ricerca nell'identificazione del modello.
Raffaele Pesce per i materiali fotografici su Don Ciccio Pesce

Fons Alkemade e Xavier de La Chapelle, pronipote del costruttore dell'auto per l'ulteriore conferma sul modello e il messaggio:

This car is a De La Chapelle-Stimula done in Saint Chamond/France by my grand uncles . Roughly 1000 DLC-Stimula cars have been produced at that time , which was a pretty good number for that period , knowing that more of 100 manufacturers were also producing cars around Lyon ( Saint Chamond being very close to Lyon ).
You can see some pictures on some pre-war DLC-Stimula models on our website : delachapelle.com .
Xavier de La Chapelle