Ordinationes Universitatis - Manoscritto
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La prima pagina del manoscritto

Aprile 2008



Valdo D'Arienzo
Ordinationes Universitatis

1- Il manoscritto è una compilazione di norme e usi civici di Laurino (Ordinationes Universitatis ipsius sunt videlicet Statutum quod nullus sit francus de industria personae suae...). Si tratta di consuetudini tipiche delle villae meridionali che, in qualche modo, rappresentano l'autonomia delle stesse dall'autorità del sovrano o del feudatario della zona di pertinenza in cui esse rientravano. Differiscono dagli statuti delle "libere città" dell'Europa centrale o dei "comuni" dell'Italia settentrionale perchè questi ultimi, godendo di un'effettiva e "legale" autonomia, sancivano attraverso vere e proprie leggi il loro status.
Questi tipi di Ordinationes regolamentavano quasi esclusivamente i rapporti tra i compaesani o tra i paesi limitrofi e confinanti fra di loro e poteva accadere che fossero inviati alla Regia Camera della Sommaria di Napoli (tribunale/ufficio economico-amministrativo centrale cui era demandato il compito di controllare tutto ciò che riguardava il Regio Erario e quindi anche i paesi del Regno) per l'approvazione o per una contestazione non risolta con le Ordinationes stesse. Le Ordinationes, proprio perchè basate su usi e consuetudini e pur avendo radici antichissime, rare volte erano emanazione della "municipalità" e potevano essere frutto, piuttosto, di privilegio o di una concessione regia o, ancora, del feudatario del posto.

2- Sulla datazione, e sulla base del tipo di grafia impiegata posso avanzare l'ipotesi che si tratti di una copia della seconda metà del XVII secolo (molto probabile) o del secolo successivo.
Dai riferimenti ad alcuni capitoli (folio 126) trovo il nome di "Gulielmus de Sancto Severino", membro del ramo di Satriano dei Sanseverino e non quello di Salerno; resta da controllare il ramo ma, se non ricordo male, questo Guglielmo dovrebbe essere vissuto alla fine del XII secolo. E' comunque necessario fare dei buoni riscontri perchè casi di omonimia sono frequenti.
Un altro interessante riferimento lo si trova al folio 136 che cito: "Statutum noviter ordinatum pro communi, et publica utilitate Terrae Laurini per Cives, et Universitatem ipsius Terrae de consensu magnifici Domini Viceprincipis dictae Terrae existentis in anno primae Inditionis 1513".
Ora, ancora non ho controllato quali fossero all'epoca i feudatari di Laurino, ma è un ottimo punto di partenza per stabilirlo e, soprattutto, mi conferma l'intuizione di cui sopra e cioé che questi usi e consuetudini tendessero a stratificarsi nel corso dei secoli. Infatti, di volta in volta, si avvertiva la "necessità" di compilare, uniformare e aggiornare dando ad essi il crisma dell'ufficialità con l'approvazione del feudatario o della Regia Camera della Sommaria.

3- Gli argomenti dei singoli "capitoli" fanno ampiamente comprendere la struttura rurale di Laurino: uso delle acque, allevamento allo stato brado di animali, regolamentazione del legnatico (possibilità per i contadini/cittadini di approvvigionarsi dai boschi vicini del legno necessario al riscaldamento o come fonte energetica di trasformazione), uso di mulini e macelli, rispetto dei diritti signorili, competenze degli uffici regi e municipali etc. etc.

4- Il testo è tutto in latino volgare, il che mi fa desumere l'antichità delle Ordinationes, anche se non è immediata la corrispondenza tra latino e antichità.
Da ultimo, ricordo che in un volumetto di F.P. Volpe sono stati presentati gli Statuti di Gioi Cilento che però dovrebbero essere molto più brevi e succinti di questi di Laurino e databili al XVI secolo.

Scheda a cura di Valdo D'arienzo



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